Vari sistemi di elettrificazione

Mi è capitato di inserirmi in una discussione (Piuttosto accesa !) sulle scelte effettuate dai vari paesi in materia di elettrificazione delle ferrovie
Alcuni sostengono che la scelta più azzeccata è stata fatta delle ferrovie della Svizzera e della Germania con la corrente alternata monofase a 15.000 Volt - 16-2/3 Hz
Io invece, da inguaribile vecchio elettrotecnico faccio il tifo per il mitico "Trifase all'italiana"
All'inizio del 1900 l'Italia è stata una pioniera assoluta e non c'era altra scelta
La corrente continua non poteva superare i 750 Volt per problemi al collettore sia delle dinamo che la producevano che dei motori che la utilizzavano
Infatti sulle linee Varesine le locomotive erano alimentate con terza rotaia viste le altissime correnti in gioco (Tensione bassa = Corrente alta)
Alimentare il motore a corrente continua con l'alternata (Motore Universale) era ancora peggio per il povero collettore
La trasmissione ad ingranaggi come già detto era inaffidabile
Il trasformatore presentava ancora problemi di ingombro, peso e raffreddamento per le tormentate linee del Bel Paese
A questo punto non c'era altra scelta: TRIFASE
Poi ovviamente, ogni anno che passava la tecnica faceva passi da gigante
Ma allo stesso tempo quando si comincia un "Sistema" e si predispongono migliaia Kilometri di linee e centinaia di locomotive non si può certo cambiare tutto dopo pochi anni e il nostro mitico trifase, è arrivato fino al 25/05/1976 (Giornata tragica per noi fans !) quando ad Acqui Terme la E.432-008 (La Alessandria - Acqui è stata l'ultima linea trifase superstite) ha abbassato per l'ultima volta i pantografi
Gli svizzeri della Oerlikon a suon di esperimenti, poli aggiuntivi e brevetti riuscirono a far funzionare egregiamente il motore in corrente continua alimentato in alternata con i 15.000 Volt - 16-2/3 Hz
Però anche in questo caso, si è dovuta utilizzare la frequenza ferroviaria di 16-2/3 Hz non per contenere la velocità di regime come nel trifase ma per prevenire devastanti scintillamenti al collettore
Gli italiani, dopo aver provato la trifase a frequenza industriale di 50 Hz sulla Roma - Sulmona che aveva il grosso pregio di non richiedere stazioni di conversione o raddrizzamento ma che aveva sempre l'irrisolvibile problema dell'alimentazione tramite bifilare, sono passati alla corrente continua 3.000 Volt
Finalmente gli avvolgimenti e i collettori riuscivano a sopportare quella tensione e la conversione avveniva con i mitici mutatori a vapori di mercurio senza il bisogno di macchine rotanti
L'alternata monofase "Svizzera" ha il grosso vantaggio che con varie prese sul trasformatore si potevano avere le diverse tensioni per alimentare i motori
mentre con la continua per ottenere le varie velocità "economiche" si doveva ricorrere alle diverse combinazioni dei motori (Serie - Serie/Parallelo - Parallelo) e al dispendioso reostato
Però c'erano i 2 vantaggi di un miglior rendimento dei motori in corrente continua alimentati con la corrente continua (Scusate il gioco di parole) e delle stazioni di conversione senza macchine rotanti
Se a questo aggiungiamo che per utilizzare l'alternata monofase avremmo dovuto pagare i brevetti alla Oerlikon e visto il periodo storico, "Lui" non era molto ben disposto per queste cose !
Insomma, a questo punto proclamo vincitrice ..... L'Ungheria !
Che con il genio di Kalman Kando è riuscita a usare l'alternata monofase a 50 Hz con i motori asincroni trifase, come le moderne linee ad alta velocità, ma 80 anni fa !
Noi con "sua" E.471 ci abbiamo provato ..... (Leggi Articolo)

Locomotiva "Varesina" E.321 a 750 Volt C.C. a terza rotaia

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